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Apparecchi Acustici Retroauricolari

Quali caratteristiche ha il modello di apparecchi acustici più utilizzato nel mondo?

Retroauricolari

Come suggerito dal nome stesso di questa classe di apparecchi acustici, (in inglese BTE, Behind the Ear), la principale caratteristica che li contraddistingue è quella di essere posizionati dietro il padiglione auricolare:

 

Il cosiddeto "processore", cioè il "guscio" della protesi acustica che contiene i microfoni, il circuito, i microprocessori e gli amplificatori elettrici, si posiziona per l'appunto, dietro l'orecchio. 

 

Il suono elaborato dai componenti sopra- descritti viene portato all'orecchio del paziente tramite un tubicino sottile o da un cavetto di fibra ottica, a seconda del modello di appartenenza (approfondiremo più avanti nell'articolo). 

 

Questa tecnica di applicazione consente un'ampissima gamma di soluzioni acustiche: variando lo spessore del tubicino, la forma delle cupolette auricolari (le "gommine" che si posizionano nel canale uditivo) o la potenza del ricevitore (quel componente che si posiziona sempre all'interno del canale uditivo e ha lo scopo di amplificare i suoni elaborati dal processore) si possono gestire praticamente tutti i livelli di calo uditivo, adattarsi a quasi ogni forma di condotto uditivo e soddisfare potenzialmente ogni esigenza del paziente.

 

Questa soluzione flessibile, comoda e versatile, riesce a risultare anche estremamente discreta dal punto di vista estetico, qualora si decidesse di applicarla sui casi di cali uditivi lievi, medi e medio/gravi. 

 

Queste caratterisiche hanno fatto sì che ogni anno, considerando il panorama Italiano ed Europeo, almeno l'85% dei pazienti affetti da difficoltà uditive scelga di farsi applicare degli apparecchi di questa famiglia.

 

Quali sono i criteri secondo cui sarebbe meglio applicare un apparecchio acustico retroauricolare?

 

Bisogna inannzi tutto considerare questo "dogma professionale": quando si parla di "riabilitazione uditiva" tramite l'applicazione di protesi acustiche è necessario comprendere bene che si tratta di un percorso riabilitativo che riguarda solo quelle persone che sentono meno di quanto sarebbe considerato essere nella norma, non quei pazienti che risultino totalmente privi di udito.
La patologia che andiamo a trattare è l'ipoacusia (cioè l'abbassamento della capacità uditiva) non la sordità (parola che descrive la totale assenza di funzionalità sensoriale delle orecchie).

In parole semplici, l'ipoacusico è paragonabile al miope o al presbite: persone che vedono un po' meno di quanto dovrebbero; mentre il sordo è da paragonarsi al cieco: una persona il cui apparato visivo ha perso ogni funzionalità.

 

Fatta questa premessa, si evidenzia subito dove stia l'enorme vantaggio funzionale offerto dall'applicazione di un apparecchio acustico retroauricolare: quella parte di udito naturale ancora conservata (che in molti casi corrisponde alla "maggior parte" dell'udito originariamente disponibile) rimarrà costantemente in funzione, mentre l'apparecchio fornirà il suo apporto solo laddove veramente necessario.

 

Dato questo "miscuglio" tra udito naturale udito ricreato e grazie  alla varietà di forme e dimensioni disponibili, la maggior parte dei pazienti non avverte più la presenza fisica degli apparecchi nei condotti uditivi già dopo poche ore dall'applicazione, riuscendo a godere molto in fretta dei benefici uditivi raggiunti grazie al loro funzionamento. 

 

Quali sono le due sottoclassi appartenenti al gruppo degli Apparecchi Acustici Retroauricolari?

 

Ricevitore nel canale (Receiver- In the- Canal, RIC)

Sono quegli apparecchi retroauricolari che erogano il suono nelle orecchie tramite un cavetto di fibra ottica, che alimenta un ricevitore (micro- altoparlante) posizionato all'interno del canale uditivo.

a. Retroauricolari leggeri e di piccole dimensioni, in molti possono considerarsi apparecchi acustici invisibili;

b. Hanno microfoni direzionali per consentire una miglior discriminazione verbale soprattutto nel rumore; 

c. Date le dimensioni essi spariscono letteralmente dietro l'orecchio;

d. I modelli più evoluti hanno la BATTERIA RICARICABILE;

e. Grazie alla tecnologia ad oggi disponibile possono essere dotati di intelligenza artificiale e connettività bluetooth.

 

Retroauricolare (Behind-The-Ear, BTE) 

Sono quegli apparecchi retroauricolari che erogano il suono nelle orecchie tramite un tubetto di spessore fine o standard.

a. Apparecchi acustici versatili e potenti da inserire dietro l’orecchio;

b. Possono essere utilizzati per qualsiasi livello di sordità;

c. Particolarmente utili in presenza di gravi perdite dell’udito o quando è necessario migliorare l’ascolto in situazioni difficili;

d. I modelli più evoluti possono essere APPARECCHI ACUSTICI RICARICABILI;

e. Grazie alla tecnologia ad oggi disponibile possono essere dotati di intelligenza artificiale e connettività bluetooth.

 

Rivolgiti ad un Tecnico Audioprotesista Specializzato per capire quale potrebbe essere la perfetta configurazione degli apparecchi acustici retroauricolari che si confanno alla tua situazione uditiva.

 

 

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