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Esiste una relazione tra diabete e perdita di udito?

Scopriamo l’ipoacusia come sintomo del diabete

Data: 06/09/2021
Esiste una relazione tra diabete e perdita di udito?

Tra i sintomi accusati da un portatore di diabete è presente anche l’ipoacusia, ovvero la perdita dell’udito, molto spesso imputata a fattori diversi quali l’età.

L’ipoacusia è uno dei problemi che interessa la sanità pubblica e affligge il 10% della popolazione adulta italiana e il 17% di quella degli Stati Uniti. L’impatto sulla vita quotidiana di questa patologia è ben documentato, non altrettanto sviluppata è la conoscenza dei possibili trattamenti, in particolare sulla tecnologia degli apparecchi acustici.

Il diabete mellito, indicato spesso solo come “diabete”, colpisce il 4,8% della popolazione italiana adulta e circa il 9,6% di quella americana ed è associato a diverse complicazioni cliniche quali patologie vascolari e neuropatiche.

Non sono ben chiari i fattori fisiopatologici che stanno alla base della correlazione tra diabete e ipoacusia ma è comunemente accettata la presenza di una patologia micro- vascolare nella coclea collegata al diabete. Tale complicazione potrebbe pregiudicare il sistema vascolare o neurale dell’orecchio con conseguente ipoacusia neurosensoriale (dovuta alla degenerazione delle terminazioni nervose). Si registra, infatti, che il deficit uditivo dovuto alla lesione dei nervi nell’orecchio interno sia il più diffuso nei pazienti affetti da diabete.

La difficoltà uditiva in un paziente diabetico deve essere individuata tempestivamente sottoponendo le persone interessate a periodici test uditivi.

 

Quali sono i tipi di diabete?

Il diabete si suddivide in tre tipi:

  • Diabete di tipo 1;

  • Diabete di tipo 2;

  • Diabete gestazionale.

 

Diabete di tipo 1

Il diabete di tipo 1, detto “diabete giovanile”o “insulino- dipendente”, è una reazione autoimmune del sistema immunitario che attacca e distrugge le cellule beta del pancreas, deputate alla produzione di insulina.  Questo diabete viene diagnosticato, solitamente, durante l’infanzia o la prima adolescenza ma i sintomi potrebbero manifestarsi in qualunque età.

 

Diabete di tipo 2

Oltre il 90% dei casi di diabete sono riconducibili al tipo 2, dovuti soprattutto a scarsa attività fisica o all’obesità. Chi è affetto da questo tipo di diabete produce una quantità insufficiente di insulina o il suo organismo non è più in grado di utilizzarla in maniera efficace. Molto spesso il paziente non è cosciente della sua patologia e a lungo termine può incorrere in complicazioni come cecità o cardiopatie.

 

Diabete gestazionale

Questo tipo di diabete può insorgere durante la gravidanza in donne che non hanno mai sofferto di diabete in precedenza, di solito viene diagnosticato tramite un esame del sangue effettuato in quel periodo. Sebbene le cause specifiche di questa patologia siano ancora semi-sconosciute si ritiene che gli ormoni della gravidanza rendano la futura mamma insulino-resistente diminuendone la tolleranza al glucosio.

la soluzione

Quali sono i tipi di ipoacusia correlati al diabete?

 

Ipoacusia neurosensoriale

Questa classe di ipoacusia racchiude tutti quei deficit uditivi progressivi, bilaterali con insorgenza graduale, legati alla degenerazione delle terminazioni nervose della via uditiva.

Tra il 1999 e il 2004 è stato condotto uno studio su 5.140 individui che ha dimostrato che l’insorgenza di ipoacusia neurosensoriale era più che raddoppiata nei soggetti diabetici rispetto a coloro che non erano affetti da tale patologia. L’età relativamente giovane del campione umano (tra i 20 e i 69 anni) evidenzia che le conseguenze del diabete sull’ipoacusia neurosensoriale sono riscontrabili prima ancora che gli effetti degenerativi dell’invecchiamento e dell’esposizione al rumore contribuiscano al deficit uditivo.

Secondo quanto rivelato dallo studio, le soglie uditive delle persone con diabete erano superiori in tutte le frequenze rispetto ai non diabetici soprattutto nelle frequenze superiori ai 2000 Hz.

La percentuale di ipoacusia media sulle basse frequenze era del 9% per chi non soffriva di diabete mentre saliva al 21% nei portatori di quella patologia. Nelle bande di frequenze alte, invece, la differenza di percentuale tra chi è affetto da diabete e chi no è ancora più alta: un deficit uditivo medio del 54% per i pazienti patologici contro una perdita del 32% nei pazienti sani.

Un altro elemento riscontrato durante lo studio riguarda gli adulti con diabete latente, il cui livello di glicemia del sangue è più alto del normale ma non così tanto da rendere diagnosticabile il diabete: il loro tasso di ipoacusia è del 30% più elevato rispetto a chi rientra nei normali valori glicemici. 

Il diabete di tipo 2 e l’ipoacusia sono comunque associati all’età mentre è probabile che anche nei bambini affetti da diabete di tipo 1 si manifestino difficoltà uditive. Secondi i dati elaborati da una ricerca condotta su 126 bambini di età inferiore ai 18 anni di cui metà affetti da diabete di tipo 1, le soglie uditive dei bambini diabetici sono superiori in tutto il campo frequenziale rispetto a quelle dei soggetti sani, con accrescimento della differenza sulle frequenze medio- acute. La profondità e l’incidenza dell’ipoacusia sarebbero influenzate dalla quantità di tempo che trascorre tra l’insorgenza del diabete e l’intervento medico oltre che dall’efficienza dei controlli del livello di glucosio nel sangue.

 

Ipoacusia Trasmissiva

In questo tipo di ipoacusia il deficit uditivo è generato dalla presenza di ostacoli di varia natura a livello del condotto uditivo o delle strutture dell’orecchio medio che si oppongono al normale passaggio del suono. Tali impedimenti possono essere rappresentati, tra gli altri, da un accumulo di cerume o di catarro, da una calcificazione della catena ossiculare o dalla produzione di materiale purulento dovuto alla presenza di agenti patogeni.

Il diabete può rendersi responsabile del deterioramento del tessuto epiteliale nel canale uditivo creando le condizioni favorevoli alla diffusione di irritazioni, infezioni o micosi. E’stato osservato, inoltre, che i pazienti diabetici hanno una scarsa produzione di cheratina: questa sostanza proteica, se presente in quantità fisiologica, permette la formazione di uno strato protettivo lungo le pareti del canale uditivo che facilita la fuoriuscita del cerume in eccesso, evitando che si accumuli.

 

Fisiopatologia dell’ipoacusia correlata al diabete

Sebbene sia dimostrato che il diabete sia un concorrente importante per l’insorgenza dell’ipoacusia, non sono ancora chiari i meccanismi che regolano questa relazione. E’noto che il diabete produca cambiamenti patogenici nelle terminazioni nervose sensoriali e nella microvascolatura. L’osservazione dei tessuti su pazienti diabetici, post- mortem, ha rivelato un ispessimento dei capillari nella stria vascolare e delle pareti dei vasi della membrana basilare. Altre importanti conseguenze del diabete sull’udito, evidenziate nelle autopsie, sono la perdita consistente delle cellule cigliate esterne del giro basale inferiore e la demielinizzazione del nervo acustico. E’ possibile, inoltre, osservare un restringimento dell’arteria vascolare interna.

 

Conseguenze e trattamento dell’ipoacusia

L’ipoacusia neurosensoriale è la forma diabete- indotta più frequente e genera la perdita dei suoni a medio- bassa intensità, la difficoltà di discriminare le parole in un discorso, pur sentendo il suono della voce, e una maggiore sensazione di fastidio in presenza di suoni ad intensità elevata.

L’impossibilità di dare un senso alle voci che vengono percepite è dovuta alla difficoltà di percepire le consonati fircative quali “s”, “f” o “th”, senza le quali è molto difficile la comprensione del parlato pur                                     mantenendo una discreta percezione dell’intensità dei suoni.

Sottovalutare l’ipoacusia ha indubbie conseguenze negative quali:

  • Qualità della vita ridotta;

  • Situazione sociale di solitudine e isolamento;

  • Sentimenti di insicurezza, frustrazione e autocommiserazione;

  • Riduzione della qualità delle relazioni personali e familiari;

  • Peggioramento delle capacità cognitive.

Numerose ricerche hanno confermato che gli apparecchi acustici sono un aiuto fondamentale per limitare gli effetti negativi dell’ipoacusia sulla qualità della vita di una persona; tra queste una ricerca condotta negli USA su 4000 soggetti affetti da deficit acustico e sui loro familiari ha evidenziato in quali campi siano riscontrabili vistosi miglioramenti:

  • Qualità della vita in generale; familiari ha dimostrato che gli apparecchi acustici hanno un’ azione chiaramente positiva nei seguenti ambiti

  • Mantenimento di rapporti familiari e sociali sereni;

  • Incremento dell’autostima, preservazione della salute mentale ed emotiva;

  • Integrazione sociale;

  • Benessere fisico.

Lo studio ha rivelato che la qualità delle relazioni interpersonali diminuisce all’aumentare del grado di ipoacusia ma le persone che utilizzano gli apparecchi acustici sono in grado di mantenere rapporti sociali attivi e gratificanti. Allo stesso modo, i portatori di apparecchi sono meno insicuri, meno nervosi ed emotivamente più stabili rispetto a chi non adotta alcun rimedio per la propria ipoacusia.

 

L’ipoacusia 

La complessa patologia sistemica denominata “diabete mellito”può avere ripercussioni ad ampio raggio sui tessuti corporei e inficiare parecchie funzioni fisiologiche; in base alla gravità dei sintomi anche lo stress emotivo e fisico del paziente può aumentare notevolmente di grado. Dato che l’ipoacusia risulta essere un effetto di questa malattia, l’intera qualità della vita rischia di essere ancor più peggiorata dalla patologia.

Purtroppo le cause della relazione tra diabete e perdita di udito non sono ancora conosciute quindi a molti portatori di diabete non viene diagnosticata la propria ipoacusia oppure essi stessi preferiscono sottovalutare questa complicazione senza fare nulla al riguardo.  Sarebbe bene, invece, che la valutazione dell’udito facesse parte dei controlli di routine di un diabetico in quanto gli studi indicano che l’incidenza dell’ipoacusia nei pazienti affetti da tale patologia è doppia rispetto a quella dei soggetti sani. E’di fondamentale importanza che un individuo diabetico sia informato sul possibile impatto che questa disfunzione potrebbe avere sull’efficacia dell’udito e sulla funzionalità delle orecchie. 

L’audioprotesista  dovrebbe diventare una figura importante nella squadra di supporto di un diabetico, potrebbe fornire valutazioni complete sullo stato dell’udito e sulle misure di prevenzione e riabilitazione più appropriate. Nel caso in cui il problema dell’ipoacusia dovesse concretizzarsi si potrà contare su un consiglio competente e professionale, sia al paziente che alla famiglia, che potrà guidare gli interessati nella ricerca della soluzione acustica più appropriata.

Speriamo di avervi spiegato al meglio ciò che si conosce sulla relazione tra diabete e perdita di udito.

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