La nostra società ha un’idea imprecisa e vagamente spaventosa di tutto ciò che riguarda l’ipoacusia. Nell’immaginario collettivo il “sordo” è una persona vecchia e emarginata, spesso considerata un po’ tonta.
Non capita raramente di ironizzare su questo argomento dando un’immagine dispregiativa di chi è affetto da ipoacusia, denigrandone in maniera del tutto errata anche le facoltà mentali.
Quanto c’è di corretto in questa concezione? Fino a che punto conosciamo il fenomeno dei deficit uditivi e le sue ripercussioni nella vita quotidiana?
La storia, ancora una volta, ci è maestra di vita. Invece di cadere nello stereotipo e nelle facili generalizzazioni potremmo voltarci indietro e imparare qualcosa dalle incredibili personalità del passato che fecero della lotta a questo terribile ostacolo un punto di partenza su cui realizzare ciò per cui ancora oggi godono di ammirazione intramontabile.
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